Il ministro Giuli ha nominato Francesco Spano vicecapo di gabinetto al Mic. Insorgono i cattolici…
Perché Andrea Marcucci lascia il Pd e passa al Terzo Polo?
“Il partito di Elly Schlein, che comunque incontrerò, è troppo lontano da mie idee”, ha scritto sabato sui propri profili social l’ex senatore Pd
Nuovo, forse atteso, cambio di scena politico e partitico nell’area di centro-sinistra. Andrea Marcucci ha annunciato il suo addio al Partito Democratico per passare al Terzo Polo.
Cosa è successo?
MARCUCCI: “IL PD DI SCHLEIN TROPPO LONTANO DALLE MIE IDEE”
Un fulmine a ciel sereno? Decisamente no. Che nel Pd esistessero, convivessero e si differenziassero chiaramente tante anime era, è e sarà cosa nota. A maggior ragione dopo l’insediamento della nuova segreteria guidata da Elly Schlein. La quale, per ora solo a parole, ha promesso un cambio di marcia non tanto ideologico ma identitario e posizionale per il partito del Nazareno.
Dalle questioni ambientali a quelle estere, anche se – appunto – nei fatti almeno al momento tutto ciò sta facendo i conti con la realtà.
Non rinnovo la tessera del @pdnetwork per il 2023. Il partito di @ellyesse, che comunque incontrerò, è troppo lontano da mie idee. Lavorerò, con inguaribile ottimismo, per raggiungere la federazione del #TerzoPolo
— Andrea Marcucci (@AndreaMarcucci) April 22, 2023
E proprio di questa realtà discordante, che in teoria vuole virare a sinistra, che si è stancato definitivamente Andrea Marcucci. Il quale, dando l’addio al partito che lui stesso ha contribuito a fondare, ha deciso di spostarsi verso lidi più centristi, liberali e riformisti. Seguendo le orme di Beppe Fioroni, primo ad auto-silurarsi già due mesi fa.
-
Leggi anche: Il termovalorizzatore mette in crisi il Pd? Il no alla mozione M5S, la posizione di Annalisa Corrado
Detto che le posizioni renziane di Marcucci erano note, anche negli ultimissimi giorni l’ex senatore toscano aveva dispensato consigli e apprezzamenti attorno all’ex premier fiorentino e alla vicenda terzo-polista crollata dopo le liti social tra i leader di Iv e Azione.
Aderirò a @libdemeuropei per favorire l’obiettivo più razionale da raggiungere nel terzo polo: una federazione. Italia Viva, Più Europa, Fioroni, Lde, se vorrà certamente Azione, possono costituire quella presenza liberale che in Italia nessuno rappresenta @ilgiornale pic.twitter.com/pvoHnOCu3Y
— Andrea Marcucci (@AndreaMarcucci) April 23, 2023
Quindi, l’ufficializzazione del passaggio all’area lib-dem. “Non rinnovo la tessera del Pd per il 2023”, ha scritto sabato sui suoi social. “Il partito di Elly Schlein, che comunque incontrerò, è troppo lontano dalle mie idee. Lavorerò, con inguaribile ottimismo, per favorire la federazione del Terzo Polo”.
“Da due mesi, con la vittoria di Elly Schlein, è apparso evidente a tutti quanto sarebbe stata difficile la mia permanenza”, ha spiegato Marcucci a Laura Cesaretti del Giornale. “Penso che all’Italia serva una forza politica che si batta per far ripartire l’ascensore sociale, per garantire ai giovani un futuro con più uguaglianza”.
E, poi, direttamente sulla nuova segretaria: “È un bene, come ho detto, che il Pd tenti di ridimensionare il M5S, ma a patto che non ne acquisisca l’agenda. Certo avrei avuto meno dubbi se Schlein, a differenza di Conte, avesse ad esempio sostenuto con più convinzione il sindaco di Roma sul termovalorizzatore”. Spiegando che le anime lib-dem nel nuovo Pd sono già confinate ai margini e che solo nell’area terzopolista possono trovare riparo per sfuggire “alla morsa Meloni-Schlein”.
GLI AUGURI A DI MAIO
Ieri, intanto, lo stesso Marcucci ha augurato buon lavoro a Luigi Di Maio.
Buon lavoro a @luigidimaio selezionato come delegato dell’ #UE per il Golfo.
— Andrea Marcucci (@AndreaMarcucci) April 23, 2023
L’ex vicepremier e ministro del Lavoro e degli Esteri, infatti, è stato nominato da Joseph Borrell (responsabile della politica estera Ue) come prossimo rappresentante di Bruxelles per il Golfo.
Gli approfondimenti di Policy Maker:
– Ecco il manifesto dei garantisti, Enrico Costa prova a unire le opposizioni e la maggioranza
– Perché la vittoria di Udine non risolleva davvero il campo largo
– Perché Giancarlo Cancelleri lascia il M5S?
– Alberto Felice De Toni ribalta il primo turno e diventa sindaco di Udine con il centrosinistra
– Perché nel centrodestra si parla (di nuovo) di partito unico
– Chi lascia e chi resta nel nuovo Pd? Tutti i nomi e gli scenari